Nel paniere dell’Istat entrano il tatuaggio e i “leggings”

Cancellati» dagli aerei low-cost, gli ormai inutilizzati vagoni letto ferroviari e cuccette dei treni escono anche dal paniere dell’Istat. Non saranno più utilizzati per calcolare l’inflazione nemmeno le tariffe per i trasferimenti di proprietà di auto e moto. A rappresentare le nuove abitudini di consumo delle famiglie nel 2016 — scrive La Stampa — entrano invece il tatuaggio, le bevande vegetali, il pantalone corto da uomo, i leggings (o «leggins» per bambine), la lampadina led, i panni cattura-polvere, i servizi integrati Tv, Internet e voce, gli alloggi universitari. Quest’anno, inoltre, la rilevazione dei prezzi delle automobili usate va a integrare quella dei prezzi delle automobili nuove, mentre il trapano elettrico arricchisce la gamma di prodotti nel segmento di consumo «Utensili e attrezzature a motore per la casa e il giardino». Nel 2016, ricorda l’Istat, sono 1.476 i prodotti elementari che compongono il paniere utilizzato per gli indici dei prezzi al consumo Nic e Foi, raggruppati in 901 prodotti e 400 aggregati di prodotto (l’anno precedente erano 1.441 prodotti elementari aggregati in 614 posizioni rappresentative secondo il precedente schema di classificazione).

Riguardo il «peso» che i prodotti hanno nel paniere, continua l’Istat, nel 2016, diversamente dagli ultimi anni, aumenta anche se di poco quello dei beni a discapito di quello dei servizi (+0,1723 per i beni e -0,1723 per i servizi): i beni passano quindi dal 53,55 al 53,75% mentre i servizi scendono a 46,28 da 46,45%. Nell’ambito dei beni — scrive ancora il quotidiano torinese — scende il peso relativo dei «beni energetici», da 9,35% del 2015 a 8,96%. Il peso dei «beni alimentari» resta sostanzialmente invariato (17,62%) così come quello dei tabacchi (2,19%).

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